Descrizione

Il refluo stoccato in un opportuna cisterna viene caricato in automatico tramite una pompa e immessa nel serbatoio di riscaldamento; la fase di carico si conclude al raggiungimento del livello (50L), quando il sensore di livello arresta la pompa di carico.

Il riscaldamento avviene per mezzo di resistenze elettriche ad immersione, la temperatura di esercizio è di circa 100°C; tale temperatura viene mantenuta grazie agli input generati dal controllo di temperatura del serbatoio. Nel serbatoio vi è installato un circuito forzato, con lo scopo di garantire un uniforme distribuzione di calore per tutta la massa di acqua. Il riscaldamento dura circa 30 minuti. Questa fase permette di degradare tutte le sostanze termolabili e di eliminare gran parte delle sostanze volatili.

Il serbatoio è ermetico ma non lavora in pressione infatti i vapori generati nella fase di riscaldamento vengono convogliati in un filtro a carboni attivi (in questa fase vengono eliminate tutte le sostanze volatili come; solventi, formaldeide, cloro, ecc.)

Terminata la fase di riscaldamento il refluo viene scaricato dal serbatoio e trasferito in un secondo serbatoio. Prima però viene filtrato con un filtro a sacco in nylon monofilo con maglie di porosità pari a 5µm. Nel serbatoio secondario il refluo viene miscelato con 25L di acqua corrente; questo permette un rapido abbassamento di temperatura inoltre con un effetto diluizione aumenta l’efficienza dello scambio con le resine (si prolunga la vita dell resine).

Questo serbatoio è collegato con uno scambiatore di calore ad aria, per mezzo di opportune valvole si crea un loop di ricircolo. Il refluo continua a passare nello scambiatore e viene scaricato nel serbatoio per poi essere ricaricato nello scambiatore e così via. Questo ciclo continua fino a che il controllo di temperatura all’interno del serbatoio non raggiunge una temperatura inferiore ai 35°C. Raggiunto tale valore il loop viene interrotto e il refluo continua il processo di depurazione.La depurazione vera e propria avviene per il passaggio in 4 colonne in vetroresina contenenti resine a scambio ionico in grado di trattenere gran parte degli inquinanti presenti nel refluo. Sequenzialmente il refluo passa nella resina organica poi nei carboni attivi ed in fine nella resina cationica e in quella anionica.